I sistemi di telecamere termiche offrono uno strumento diagnostico essenziale per il problema degli hot spot. Poiché i punti caldi emettono calore, vengono visualizzati sulle immagini termiche (termogrammi) come un vivace contrasto di colore con il resto del pannello. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, non è possibile – o sicuro – avvicinarsi ai pannelli con una termocamera. I pannelli sono spesso posizionati su tetti inclinati e il passaggio tra i pannelli può essere impossibile a causa della presenza di vari ostacoli, come le piante. Per questi motivi, la termocamera montata su un drone offrendo una notevole versatilità.

Per avere successo, la misurazione termodiagnostica basata su droni richiede l’esperienza sia di un ispettore che di un pilota. Il pilota del drone manovra l’UAV in posizione mentre il termodiagnostico, che controlla il sistema della telecamera, identifica i punti caldi e memorizza le immagini per un’analisi successiva.

L’angolo di ispezione consigliato di un’anomalia termica varia da 70 ° a quasi 90 °. Questo può essere ottenuto solo raramente da un sistema portatile. Tuttavia, un drone con una termocamera fissata sul gimbal controllabile soddisfa facilmente questa condizione. L’unico fattore limitante durante il processo di misurazione sono le condizioni idro-meteorologiche, che possono influenzare in modo significativo la precisione della misurazione. Una temperatura ambiente di 25 ° C, con un’intensità di luce solare di 1.000 W / m2, è l’ideale per la misurazione. In questo caso, l’uscita dei pannelli è sufficientemente alta da riflettere tutti i tipi di difetti.